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lunedì 1 marzo 2021

Come le società rinascono dopo una crisi? Un libro di Jared Diamond



di Damiano Palano

Questa recensione al libro di Jared Diamond, Crisi. Come rinascono le nazioni (Einaudi, pp. 488, euro 30), è apparso sul quotidiano "Avvenire".

Più di vent’anni fa Jared Diamond cercò di chiarire quali fossero i motivi per cui l’Occidente era giunto a conquistare una supremazia politica, economica e tecnologica sull’intero pianeta. Per quanto impegnativa, non era certo una domanda originale. Assai più innovativo era il tipo di risposta, perché, entrando nel campo delle scienze storiche, lo studioso americano attingeva a ipotesi avanzate dalle scienze naturali e prendeva così in considerazione aspetti in precedenza trascurati. In Armi, acciaio e malattie (1997), la spiegazione attirava in particolare l’attenzione sulle specificità dell’habitat euroasiatico, che ospitava più animali ‘domesticabili’ di altri continenti e numerose specie vegetali che si prestavano alla coltivazione. Inoltre, l’assenza di grandi barriere geografiche favorì la circolazione e lo spostamento di animali da un territorio all’altro. Tutti questi fattori avrebbero favorito lo sviluppo dell’agricoltura ma anche la nascita di una fitta rete urbana, nella quale si poterono radicare classi politiche in competizione e tradizioni artigiane capaci di affinare le tecnologie produttive. Ma oltre alla tecnologia e agli eserciti, Diamond sottolineava come l’ascesa dell’Occidente fosse stata resa possibile anche dall’eredità che avevano lasciato le epidemie devastanti del passato, connesse allo sviluppo dell’agricoltura, alla massiccia domesticazione degli animali e alla precoce urbanizzazione. Proprio questa eredità finì infatti col dotare gli europei di un’arma che, nel momento in cui i conquistadores giunsero nel Nuovo mondo, si rivelò più distruttiva della forza militare.

Nel suo recente Crisi. Come rinascono le nazioni (Einaudi, pp. 488, euro 30), Diamond rivolge invece l’attenzione alle strategie che adottano le società per affrontare gravi shock e si chiede quali siano i fattori capaci di spiegare perché in alcuni casi alla crisi segue una rinascita mentre in altri il declino risulta inarrestabile. In un momento in cui il mondo affronta una crisi per molti versi nuova, e davvero globale, è inevitabile cercare nelle pagine di Diamond una bussola per orientarsi. Ma gli «esperimenti naturali» di storia si rivelano in questo caso più prudenti, e per questo anche meno suggestivi. Lo sguardo si concentra d’altronde su un numero di «crisi» che, in tempi relativamente recenti, hanno investito Finlandia, Giappone, Cile, Indonesia, Germania, Australia e Stati Uniti. L’arco temporale limitato richiede spiegazioni differenti rispetto a quelle in passato adottate da Diamond, che d’altronde, nella propria comparazione, accantona i metodi quantitativi per limitarsi a un’analisi narrativa. Il biologo non rinuncia comunque a identificare una serie variabili significative, come l’esistenza di un consenso sullo stato di crisi, l’accettazione della responsabilità nazionale, l’identità nazionale, l’esperienza accumulata, i condizionamenti geopolitici. Tali fattori andrebbero considerati come predittori della risposta. E secondo Diamond spiegherebbero per quali motivi alcune società, proprio dinanzi a situazioni di crisi drammatica, riescono a mobilitare le loro migliori energie.

Damiano Palano




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